DALCROZE:  “Ascolto in modo diverso…e più vado avanti e più mi sento libera!”

Le vicende legate alla pandemia influenzano le modalità della lezione di gruppo  ma non il principio della musica “vissuta” e dell’”ascolto profondo”.

Quindi, PRENOTATEVI SUBITO per la LEZIONE DI PROVA: scopriremo nuove modalità per imparare la grammatica musicale, affinare l’orecchio e comprendere alcune prassi dei maggiori compositori!

CORSO ONLINE

Inizio corso il mercoledì 13 ottobre, con orario da stabilire.

Docente: Mariapia Castellazzi, certificata nel metodo Dalcroze.

Prenotazione obbligatoria

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Il metodo DALCROZE che cos’è ?

Per approfondire il proprio rapporto con la musica, l’ascolto, l’espressione personale e la creatività.

Il laboratorio di ritmica Dalcroze ci mette in contatto con le nostre percezioni e le nostre emozioni in un clima di condivisione e comunicazione serena: si lavora in gruppo, vivendo la musica attraverso il movimento del corpo nello spazio.

Presentazione:

L’insegnante guida l’attività accompagnando dal vivo col pianoforte le esperienze, alternando momenti più espressivi e ”liberi” ad altri più strutturati.
La persona è coinvolta globalmente nella musica e sperimenta l’utilizzo di diversi materiali come palle, foulard, nastri, che aiutano a evidenziare alcune caratteristiche peculiari dei suoni: dinamiche, precisione ritmica, linee melodiche, ecc.
L’idea dalcroziana è di usare lo spazio, il corpo, i movimenti e i materiali per vivere e capire la musica.

Nello svolgimento degli esercizi il gruppo è trasportato in momenti unici di relazione e percezione, questo favorisce non solo il coinvolgimento della sfera cognitiva (memoria, attenzione, ascolto, schema corporeo…) ma stimola anche l’emotività, l’espressione personale e la condivisione.
Questo approccio genera un continuo rinnovo e una continua rielaborazione del materiale sonoro proposto e inoltre attiva una relazione particolare fra i partecipanti che danno vita ad una performance che “traduce” la musica in movimento rendendola concreta e consapevole.

Oggigiorno esistono molti metodi nei quali riconosciamo le idee di Jaques-Dalcroze.
Alcuni ne hanno approfondito un aspetto particolare – come la finezza dell’udito, l’espressione corporea o la didattica del fare – altri più semplicemente lo hanno emulato ricalcandone l’aspetto più ludico.
La musica, come sappiamo, è un processo articolato che sollecita e stimola canali percettivi in diverse aree cerebrali e fin dall’antichità è stata annoverata fra le arti più importanti per il benessere dell’uomo. Solo in questi ultimi tempi però la scienza ha indagato realmente sul legame tra musica e cervello giungendo alla conclusione che indubbiamente ci sono delle relazioni forti:

  1. istintive – in risposta alla sollecitazione del sistema motorio;
  2. emotive -con attivazione dei circuiti emozionali;
  3. cognitive – con coinvolgimento di ampie aree cerebrali e crescita nel numero di neuroni e interconnessioni;
  4. percettive – con sviluppo della corteccia uditiva primaria.

Ciò ha trasformato il valore sociale della musica, riconoscendole anche un alto valore terapeutico, quindi ha evidenziato la fondamentale importanza della qualità della pedagogia musicale e delle strategie d’insegnamento.